Presentata a palazzo Ferro Fini l’edizione 2023 della Primavera del Prosecco Superiore

È stata presentata il 9 marzo a Venezia, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, la 28’ edizione della Primavera del Prosecco Superiore che si svolgerà dal 18 marzo all’11 giugno prossimi nel territorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore; obiettivo: raccontare l’itinerario culturale e gastronomico dell’Alta Marca, ovvero i borghi e i vigneti da cui si ricava il celebre vino. Ad aprire la conferenza stampa, organizzata dal Consigliere regionale Tommaso Razzolini (Fratelli d’Italia), il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa veneta Nicola Finco (Lega-LV), affiancati da Giovanni Follador, Coordinatore della manifestazione, Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Marina Montedoro, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Isidoro Rebuli, Presidente della Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, accompagnati dai rappresentanti delle diverse categorie economiche, nonché dagli esponenti delle amministrazioni locali e territoriali.

“Stiamo parlando di un territorio stupendo e mantenuto intatto anche da un punto di vista urbanistico – ha ricordato il Vicepresidente Finco – che ha ricevuto un riconoscimento prestigioso come quello attribuito dall’Unesco, che ha inserito nel 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità. Nel corso del tempo, quindi, il territorio del Veneto è stato ulteriormente valorizzato: l’offerta attrattiva della nostra regione non è più legata in prevalenza alle spiagge, alla montagna o alle città storiche; l’offerta si è ampliata, ad esempio, ed è questo il caso, alle Colline e all’enogastronomia, a un territorio vocato alla produzione del vino e ai produttori di questa particolare zona. È fondamentale, quindi, tutelare i nostri prodotti e il nostro territorio, anche di fronte a iniziative, per esempio quelle che provengono dall’Europa, che tendono a minare l’ossatura delle tradizioni legate all’agricoltura, frutto del lavoro ereditato dai nostri padri e che noi siamo chiamati a portare avanti. La Primavera del Prosecco Superiore è caratterizzata da un messaggio, che è quello di produrre bene all’insegna della qualità: alle spalle di una bottiglia di vino c’è spesso tutta la storia di una famiglia e di un’impresa che, ed è questo il caso, ha creato un fortissimo volano economico e turistico”.

“Ho deciso di proporre la presentazione della Primavera del Prosecco Superiore nella sede istituzionale del parlamento veneto – ha sottolineato il Consigliere Razzolini – perché credo sia fondamentale dare ulteriore lustro al nostro territorio e ai nostri prodotti, peraltro già conosciuti in tutto il mondo. La Primavera del Prosecco Superiore è il frutto dell’intuizione e dell’illuminazione dei suoi creatori che quasi trent’anni fa trovarono l’accordo per realizzare una serie di mostre dedicate alla promozione del vino, degli altri prodotti tipici e alla valorizzazione di un territorio così particolare. A distanza di trent’anni, dopo il riconoscimento nel 2009 della DOCG e all’inserimento nel 2019 delle Colline nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità, è chiaro che chi tentò allora di promuovere una manifestazione come la Primavera del Prosecco, ebbe in realtà la vista lunghissima. E i risultati importanti di oggi vanno difesi e conservati in proiezione futura”.

“La 28’ edizione – ha ricordato il Coordinatore dell’evento Giovanni Follador – sarà contraddistinta, a partire dal 18 marzo, dalle 17 mostre del vino che vedranno impegnati 1500 volontari, per un flusso turistico stimato tra le 350 e le 400mila presenze. A caratterizzarla, il 9’ Concorso enologico Fascetta d’Oro, il primo ed unico Concorso Nazionale dedicato esclusivamente al Conegliano Valdobbiadene ed alle sue eccellenze vitivinicole; il premio Cantine Green, in collaborazione con il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno, dedicato alle realtà vitivinicole che hanno reso più sostenibile, dal punto di vista ambientale ed economico, almeno uno dei processi aziendali nel territorio di produzione del Prosecco DOCG; la celebrazione della 2’ Giornata regionale dei Colli Veneti, domenica 26 marzo, nel corso della quale le Mostre del Vino proporranno visite guidate, escursioni e degustazioni; la ‘Prosecco Guest Card’ da distribuire a chi soggiorna almeno una notte nel territorio, consegnata dalle strutture ricettive che aderiscono all’iniziativa e dagli IAT dal territorio”.

“L’edizione 2023 della Primavera del Prosecco Superiore – ha ricordato il direttore Tomasi – coincide con i 60 anni del Consorzio, forte di una produzione di 103 milioni di bottiglie su 8mila ettari, numeri che dimostrano la maturità raggiunta e l’incontro avvenuto tra offerta e domanda, con un incremento di valore dell’8%, aumento derivante anche dalla ripresa dell’Horeca nel post pandemia, in particolare all’estero (Regno Unito, Germania, Svizzera e Stati Uniti su tutti), una situazione di equilibrio che ci impone di accogliere le sfide del futuro; ad esempio, quelle del cambiamento climatico: ci sono 2mila ettari a rischio, dove è difficile far arrivare l’acqua ed altrettanto complesso aprire i pozzi, e la nostra Green Academy, un incubatore di nuovi progetti, ha già stilato le prime conclusioni, ovvero il rischio di ripetere ogni 4 anni un’annata come quella del 2022; un’ulteriore sfida è rappresentata dall’attrattività turistica del territorio, con il nostro vino al centro di questa opportunità: il Wine Tourist Lab, sta lavorando sul prodotto, sul paesaggio e sul territorio, in vista di un’accoglienza di qualità; altra sfida, creare un senso di appartenenza e di comunità, anche presso le giovani generazioni e in questo senso lavora lo Young Club che riunisce i giovani, circa 80, dai 20 ai 35 anni, che si riuniranno con cadenza semestrale per organizzare un evento a cadenza annuale più vicino ai giovani”.

Hanno chiuso la presentazione la Presidente Montedoro che ha ricordato il ruolo di “Venezia, culla del Veneto e che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo: in una visione di medio termine, l’appuntamento olimpico del 2026 vede il nostro territorio quale anello di congiunzione tra la Laguna e le Dolomiti, in una posizione strategica per il futuro” e Isidoro Rebuli, che ha rinnovato l’esigenza di “Innalzare il livello della proposta turistica: il nostro territorio è nel momento di poter scegliere cosa vuole essere, e dobbiamo essere coscienti che noi possiamo portare sul territorio un certo tipo di turismo, un turismo avveduto, non di massa, ma di qualità”.

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