Wildbacher Col Sandago

Un luminoso rosso rubino e sottili profumi di frutti di bosco, sono le suggestioni che accompagnano la degustazione del Wildbacher, aristocratico vino della Tenuta Col Sandago di Martino Zanetti. Un vino dalla forte personalità e dalla sorprendente durata negli anni, che valorizza il vitigno a bacca rossa, giunto secoli fa dalla Stiria e trapiantato nelle terre del prosecco.

Un habitat perfetto per la natura del vitigno, squisitamente mitteleuropea: territori di alta collina, composti in giusta percentuale da argille calcaree, dove il clima mediterraneo incontra quello alpino, favorendo la creazione di particolari microclimi, con forti escursioni termiche notturne, specie durante la fase di maturazione delle uve.
Il Wildbacher Col Sandago evoca il respiro dei grandi viaggi, delle buone letture; induce le stesse emozioni preziose che Martino Zanetti ha vissuto e vive tra i suoi vigneti, curando meticolosamente il “terroir” di una dolcezza tutta trevigiana.
La produzione, limitata ma preziosa, contempla tutto il rispetto per la terra che la ospita, l’attenzione della ricerca, la passione e la professionalità che l’accompagna. Il risultato è un vino unico, orgoglioso di uscire dalla omologazione di tanti blasonati colleghi, che va in commercio nei canali di maggior prestigio.
Il periodo di invecchiamento è di 18-24 mesi, dopodiché il vino matura ulteriormente in bottiglia per altri 6-8 mesi prima di essere venduto.
Un vino decisamente “selvaggio e autoctono”, che lo stesso Veronelli ”invidiava” a Martino Zanetti, come gli scrisse anni fa.

Scheda tecnica

Nome del Vino: COL SANDAGO WILDBACHER
Tipologia: Vino rosso
Classificazione: Indicazione Geografica Tipica Colli Trevigiani.
Vitigno: Wildbacher in purezza.
Zona di produzione: parte alta di Col Sandago, in comune di Susegana (TV), a Ovest di Conegliano Veneto.
Altitudine: 250-300 metri.
Esposizione vigneti: Sud-Est, Sud, Sud-Ovest.
Terreno: Argilloso-calcareo, con scheletro di arenaria.
Densità d’impianto: 3500 ceppi/ha vecchi impianti. 6000 ceppi impianti nuovi.
Sistema di allevamento: Cordone speronato e Guyot (capovolto).
Produzione media: 1,2 Kg per pianta – 6.500 Kg/ha
Vendemmia: manuale, verso la metà di ottobre.
Vinificazione: Pigiadiraspatura delle uve e fermentazione tradizionale in rosso, con macerazione sulle bucce di 12-15 giorni, alla temperatura di 26-28 gradi con rimontaggi giornalieri. Segue la fermentazione malolattica.
Affinamento: 20 mesi in fusti dì rovere da 500 It, per metà nuovi e per metà di primo e secondo passaggio e successivamente in bottiglia per altri12 mesi.

Profilo organolettico

Colore: rosso rubino intenso.
Profumo: intenso, con sentori di piccoli frutti di sottobosco, accenti vegetali e spezie.
Gusto: concentrato, pieno, con tannini evidenti e di buona fattura, persistente e con grande rispondenza gusto- olfattiva.
Acidità: 5,6 g-l
Gradazione alcolica: 13 % Vol.
Abbinamenti: Piatti a base di carne saporiti. Temperatura di servizio 18 gradi centigradi.

Vitigno originario dell’ Austria nella Bassa Stiria

Breve storia, il territorio

Col Sandago è collocata nel veneto orientale; sta nella fascia collinare ai piedi delle Prealpi Trevigiane al confine del clima mediterraneo; gode ancora del clima adriatico ma, già risente positivamente anche di quello alpino.
Si colloca nella zona della Doc del prosecco della Valdobbiadene

Il vitigno Wilbacher è originario dell’Austria più precisamente conosciuto nella regione della Bassa Stiria con il nome di Blauer Wildbacher; in Austria con questo vitigno si produce un rosato di pronta beva chiamato “Schilcher” ovvero brillante.
Sempre in Austria ad oggi troviamo i cloni di questo vitigno; mentre a Col Sandago si è fortemente voluto conservare il vitigno per quello che era all’origine
Il Wildbacher arrivò in Italia tra il 1600 ed il 1700; un’ipotesi potrebbe essere per la sua resistenza al freddo (gelata del 1709) e alla filossera (fine 800).
Il vitigno è rimasto radicato solo nella zona di Pieve di Soligo e non si è diffuso altrove.
In Italia la sua registrazione risale al 1903.
E’ un vitigno rustico, forte, resistente, di produzione regolare.
Fino alla metà del secolo scorso non è mai stato vinificato in purezza ma, serviva solamente per dare ai vini maggiore acidità.
E’ conosciuto da tutti i contadini della zona ed è affettuosamente appellato “bacher”
La vinificazione in purezza inizia negli anni ’50 a Col Sandago producendo un vino IGT.
E’ un vitigno che in passato ha rischiato di scomparire; fortunatamente, invece, ad oggi fa ormai parte a tutti gli effetti del patrimonio dei vitigni italiani ed è considerato AUTOCTONO (biotipo della zona di Col Sandago)
E’ di vendemmia tardiva (fine ottobre) il grappolo è piccolino, gli acini sferici dalla buccia scura e spessa. la stessa maturazione è tardiva; la potatura viene effettuata a secco.

Vi è una bassissima resa ceppo per ettaro.

Territorio: colline Susegana, argilloso, calcareo con scheletro in arenaria. Non vi è presenza di stress idrico

Clima: mite e temperato senza brusche alterazioni; vi sono però delle zone con microclima particolarmente ventilate e fresche con buona escursione termica e poca umidità.

Si è voluto creare un vino da lungo affinamento e la messa in commercio avviene 3 anni dopo la vinificazione.

Il percorso del Wildbacher

Le uve sono raccolte manualmente in una cassetta vengono portate in cantina e collocate su un nastro con lo scopo di selezionare i grappoli; si passa poi alla pigiatura e alla deraspatura. La raccolta avviene in due momenti distinti: uva matura e uva surmatura, una parte della surmatura viene fatta appassire su apposite graticole. Le vinificazioni avvengono separatamente in acciaio e tini di legno.

Affinamento: 20 mesi in fusti di rovere da 500 litri per metà nuovi e per metà di primo e secondo passaggio.

Successivamente in bottiglie per altri 12 mesi.

Abbinamenti

primi “importanti” all’uovo e con sughi di carne. piatti a base di carne rossa o selvaggina “saporiti”.

Condividi
Facebook
WhatsApp
Twitter
Telegram
Potrebbe interessarti

Iscriviti alla Newsletter!