A Selva di Cadore, l’uomo di Mondeval e la preistoria nelle Dolomiti

Era il 1985 quando Vittorino Cazzetta, di Pescul di Selva di Cadore, notando alcuni particolari reperti in un cumulo di terriccio lavorato da una marmotta, scoprì l’unica sepoltura mesolitica mai trovata in alta quota (2150 m): l’uomo di Mondeval, detto anche Valmo, il cui scheletro venne rinvenuto nel 1987 in seguito agli scavi del professor Antonio Guerreschi e della sua équipe, dopo la segnalazione di Cazzetta.

Il professor Antonio Guerreschi e il ritrovamento dell’Uomo di Mondeval – (Foto da: wwww.cednea.it)

Lo scheletro, che oggi si trova al Museo Vittorino Cazzetta a Selva di Cadore, appartiene ad un cacciatore del Mesolitico (11.600 – 7.500 anni fa), tra gli ultimi rappresentanti del tipo Cro-Magnon, posto sotto un riparo formato da un masso erratico, sepolto con tutto il suo ricco corredo da altri cacciatori, che hanno frequentato il sito a partire da quasi 10.000 anni fa.

Il corredo che accompagnava Valmo, inoltre, conserva importanti reperti archeologici anche di tipo organico, in particolare resti di pasto e resine con propoli, che hanno ampliato notevolmente le conoscenze paleontologiche. Oggi l’uomo di Mondeval è ancora oggetto di studi scientifici, che hanno confermato la presenza costante di uomini preistorici nell’arco alpino.

Vittorino Cazzetta – (Foto da: www.museoselvadicadore.it)

Oltre alla sezione dedicata all’uomo di Mondeval, al Museo Vittorino Cazzetta si trovano altre interessanti sale, come quella paleontologica, dedicata ai fossili delle Dolimiti, con una ricca collezione esposta nelle vetrine. 

© Redazione Marcadoc | 13/08/2024

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