Carpenè-Malvolti: presentato il libro “I nobili Malvolti, da Conegliano a Carpenedo”

Tra i presenti l’autrice Graziella Lugato, l’Assessore Chiara Piccoli del Comune di Conegliano 

Una storia di Famiglia scritta attraverso racconti di vita privata, impegni economico-finanziari e responsabilità pubbliche, che si intrecciano in modo inestricabile fino a diventare avvenimenti di rilievo per la storia economica e sociale del Territorio.

È quella narrata nel libro “I nobili Malvolti, da Conegliano a Carpenedo”, volume edito dal Centro Studi Storici di Mestre che ieri 10 Dicembre è stata presentata nella “1868 Gallery” della Carpenè-Malvolti insieme all’autrice Graziella Lugato, al Presidente del Centro Studi Roberto Stevanato, all’Assessore alla Cultura del Comune di Conegliano Chiara Piccoli ed all’Avv. Danilo Riponti, che è stata un autorevole voce narrante di una serie di aneddoti su Antonio Carpenè ed Angelo Malvolti.   Nelle 164 pagine del volume, infatti, oltre ad una ricostruzione della storia della Famiglia Malvolti, si trovano ampi riferimenti ad un incontro molto speciale e fruttifero con un’altra Famiglia il cui nome compare sulle pagine di storia di questo angolo di Veneto, i Carpenè.
Si tratta di un incontro tra due menti eccelse, in particolare quelle di Angelo Malvolti e di Antonio Carpenè che da un sogno comune diedero vita ad un successo imprenditoriale che dal 1868 – anno di fondazione – ancora oggi rappresenta un’eccellenza in campo vitivinicolo, prima come Società Enologica Trevigiana poi evoluta nell’attuale Carpenè-Malvolti. 

“Ad unire il mio trisavolo Antonio Carpenè ed Angelo Malvolti – commenta Rosanna Carpenè, quinta Generazione della Famiglia – sono stati una profonda amicizia ed una reciproca stima unitamente alla visione comune e prospettica per le potenzialità di sviluppo culturale, sociale ed economico del Veneto e del Paese intero.La storia attesta infatti che entrambi, sebbene mossi da presupposti diversi, si siano spesi senza riserve per il proprio Territorio, intervenendo incisivamente sulla diffusione della cultura con un impegno costante nello studio, nella ricerca e nell’innovazione prima ancora che in ambito imprenditoriale. Alla loro lungimiranza va dunque ascritto il merito di aver contribuito in modo significativo allo sviluppo dell’economia agri-viticola nel Veneto di metà Ottocento.Tanto da rappresentare sotto molti aspetti la base su cui si è costruito, quasi due secoli dopo, il riconoscimento Unesco per le colline di Conegliano e Valdobbiadene”. 

Quando l’Impresa nacque, Conegliano era un fermento di studi e di iniziative per il miglioramento della produzione agricola, un “movimento” di cui Antonio Carpenè era un illustre protagonista. Fu proprio da qui che partì l’iniziativa di fondare la Società Enologica Trevigiana, una società anonima per azioni – con azionisti enti locali, proprietari terrieri e commercianti – finalizzata a gestire il commercio dei vini della marca, nella quale coinvolse l’amico fraterno Angelo Malvolti.

Nel giro di qualche anno poi, la società si trasformò in Carpenè-Malvolti, in cui gli unici soci erano Antonio Carpenè che ne assumeva la direzione tecnica ed Angelo Malvolti, che metteva a disposizione le uve dei propri vigneti di San Fior e San Pietro di Feletto. Dalla materia prima dell’uno unita alla conoscenza scientifica dell’enotecnico, iniziò la produzione di spumanti con il Metodo Carpenè, metodo che nel 1880 fu premiato dall’Istituto Veneto Scienze, lettere e Arti.  

È stato dunque dalla collaborazione di questi due personaggi illuminati e dal loro impegno umano e scientifico volto all’evoluzione della viticoltura in “viticultura” – grazie all’istruzione ed all’insegnamento ai lavoratori in vigna delle migliori tecniche di coltivazione – che ha avuto origine questo progetto d’Impresa, altamente ambizioso e lungimirante per il contesto socio economico dell’epoca. E che ancora oggi, dopo oltre un secolo e mezzo dalla sua origine, continua a riflettere sull’intero Paese i benefici derivanti dal sistema Prosecco.  

“Le cose conservate a futura memoria – sottolinea l’autrice del volume Graziella Lugato – col passare degli anni rappresentano la storia di un personaggio o di una famiglia e, quindi, degli innumerevoli aspetti di vita della società del tempo.Così è stato nel caso della famiglia Malvolti e, in particolare, di quel ramo che da Conegliano si è trasferito, nella seconda metà dell’800, in quel di Carpenedo.Ho cercato di recuperare e riordinare documenti prodotti negli ultimi tre secoli, inquadrandoli in un contesto storico di avvenimenti politici, sociali ed economici che hanno attraversato il Territorio nel corso del tempo.Riletti alla luce delle importanti eredità, oggi rappresentano un prezioso patrimonio sociale”. 

Cavaliere di onore e devozione del Sovrano Ordine Militare di Malta e Gerusalemme, il nome di Angelo Malvolti ricorre spesso nella vita pubblica di Conegliano, dove ha ricoperto per molti anni cariche istituzionali; consigliere e delegato straordinario nel 1877, facente funzioni di sindaco dal settembre 1878 al marzo 1879, sindaco nel maggio 1879, ancora facente funzioni da settembre 1880 a febbraio 1881, consigliere comunale nel 1893.

Ma altrettanto presente è nella memoria storica della Scuola Enologica, dove compare nella documentazione illustrativa degli scopi della scuola quale esempio di proprietario di terreni che li ha messi a disposizione per l’addestramento sul campo degli allievi.  
Il legame di Angelo Malvolti con il socio-amico è stato molto profondo per tutta la vita, tanto da ricevere, in occasione dei funerali di Antonio Carpenè nel 1902 condoglianze e telegrammi da tutta Italia al pari di un familiare. Nel 1912 Angelo Malvolti si ritirò dalla Società che tuttavia mantenne, così come ancora oggi per rispetto di quel sogno che i fondatori avevano condiviso, la denominazione Carpenè-Malvolti.  

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