Oggi per il Giro d’Italia scatta il tappone delle Tre Cime di Lavaredo, una frazione che potrebbe rivelarsi decisiva, prima della cronoscalata di domani a Tarvisio (Udine) e del circuito finale di domenica a Roma.
Partenza da Longarone alle 11.50, a 60 anni dalla tragedia del Vajont, che fece quasi duemila vittime nell’ottobre 1963.
Sarà quest’anno un tappone dolomitico quasi tutto nel Bellunese, con passaggi in Alto Adige, e arrivo alle mitiche Tre Cime di Lavaredo: una frazione infernale con 5.400 metri di dislivello e cinque asperità.

Oggi in programma ben cinque salite in successione.
Dopo la partenza da Longarone si arriva rapidamente a Ponte nella Alpi, sulla statale 50 di Alemagna, poi si gira a destra verso Belluno, si lambisce la città e si procede verso l’Agordino sulla statale 203, attraverso la selvaggia e affascinante valle del Cordevole, passando poi per Agordo e Alleghe.
Da qui la prima salita dura verso Livinallongo, Arabba e il passo Campolongo, sconfinamento in cima in Alto Adige, poi passaggio in val Badia, risalita al passo Valparola e rientro nel Bellunese.
Il passo Falzarego sarà sceso sul versante agordino, per poi risalire sul duro passo Giau che riporterà i ciclisti nell’Ampezzano, per la picchiata su Cortina, la risalita da qui al passo Tre Croci e infine l’ascesa conlusiva al Rifugio Auronzo, alle Tre Cime di Lavaredo.
Le strade sono tutte in ottimo stato abbastanza larghe e presentano nella prima parte un paio di gallerie ben illuminate.
Si affrontano salite caratterizzate da numerosi tornanti e discese mediamente veloci e impegnative. L’ultima salita ha punte al 18%, l’arrivo è previsto fra le 16.30 e le 17.30.