Sulle orme dei partigiani: il sentiero Pagnoca a Montaner

Il sentiero Pagnoca n. 1061 è un percorso di valore storico e naturalistico, con partenza a Montaner, comune di Sarmede, che ripercorre esattamente il tragitto compiuto dalle brigate di Vittorio Veneto il 27 marzo 1944, guidate dal loro comandante detto “Pagnoca” e che raggiunge l’altopiano del Cansiglio. Il sentiero inizia nei pressi della chiesa parrocchiale di San Pancrazio e termina in località Col Alt, con tempo di percorrenza di circa 2 ore e mezza, per 6 km.

(Foto da: Consorzio Pro Loco delle Prealpi)

La storia: Il 26 marzo 1944, due individui che si spacciavano per bisognosi, si presentarono alle porte della canonica di Montaner, comune di Sarmede, dall’allora parroco don Giuseppe Faè, il quale li accolse, vista la carità del sacerdote, amatissimo dagli abitanti del luogo e a cui si attribuivano anche poteri taumaturgici e miracolosi. In realtà i due uomini erano spie fasciste, inviate per indagare l’esistenza di un’organizzazione clandestina antifascista di cui circolava voce, fondata in effetti dal parroco stesso insieme a Giovan Battista Bitto, detto “Pagnoca”: il gruppo brigate Vittorio Veneto. Questo gruppo partigiano e antifascista radunava giovani dell’area pedemontana, fino al Cansiglio e alla zona dell’Alpago ed entrò poi a far parte della brigata Garibaldi, con circa 2000 uomini al suo comando.

Giovan Battista Bitto detto “Pagnoca” – (Foto da: www.unipd.it)

Quel giorno, don Faè raccontò ai due giovani dell’organizzazione antifascista, che radunava uomini, sabotava infrastrutture e si stava organizzando per la resistenza partigiana. Nel pomeriggio i due si dileguarono e tornarono il 27 marzo con i rinforzi della Guardia Nazionale Repubblicana, per catturare il parroco e sua sorella Giovanna, che furono processati e condannati a morte. La sorella venne poi mandata in un campo di sterminio, probabilmente a Dachau, da cui non fece ritorno, mentre don Faè fu graziato dal vescovo, rimanendo per un periodo confinato nel seminario di Vittorio Veneto.

Don Giuseppe Faè e la sorella Giovanna – (Foto da up.gaiarine.it)

La sera del 27 marzo, Pagnoca e i suoi uomini, data la cattura di don Giuseppe Faè, che era stato un punto di riferimento per le brigate, presero la decisione di stabilirsi in Cansiglio, da dove operarono come partigiani, dando vita a uno dei nuclei partigiani più importanti della Marca. Oggi la piazzetta adiacente la chiesa parrocchiale di Montaner è dedicata all’amatissimo sacerdote e alla sorella Giovanna. A quest’ultima è intitolata anche la scuola elementare e un grande affresco all’esterno della biblioteca civica.

(Foto da: Consorzio Pro Loco delle Prealpi)

© Redazione Marcadoc | 09/08/2024

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