Il futuro dell’accoglienza e della ristorazione in montagna oggi ad Arredamont
Expo Dolomiti HoReCa è un momento di incontro fra albergatori, ristoratori, pubblici esercizi delle Dolomiti con le aziende che riforniscono di beni e servizi questo importante settore. Il turismo, in continua espansione nella montagna dolomitica, necessita di un punto di incontro dove far sviluppare nuovi business per le aziende che lavorano nel mondo HoReCa. È per questo motivo che si è tenuto durante Arredamont un importante incontro introdotto dal Presidente Gian Angelo Bellati che ha visto al tavolo i rappresentanti di quasi tutte le categorie commerciali. Il turismo diventa così la chiave di volta per il rilancio di una zona (quella bellunese) che ancora non ha svelato tutte le sue bellezze, ma che ora, con Horeca, fondi europei, il progetto Digitour, le associazioni di categoria e, perché no? anche un po’ di ottimismo può davvero modellarsi con il “territorio” più inclusivo d’Italia. È proprio il presidente di Longarone Fiere Dolomiti ad aprire la tavola rotonda. «La collaborazione in atto per Dolomiti Horeca che si terrà il 10/11/12 ottobre 2022 riveste un’importanza strategica per il mondo produttivo: legno, ambiente, sviluppo fondamentale dell’area sono il presente e il futuro. Il turismo è la strada maestra per queste zone di montagna per creare posti di lavoro e aumentare la popolazione residente. È importante vedere arrivare buyers da tutto il mondo per promuovere la nostra Regione. Dietro questo lavoro, però, c’è un settore agro alimentare, quello delle attrezzature, quello delle forniture. È un sistema produttivo che si sta rimettendo in moto e che deve accelerare per portare il nostro territorio all’eccellenza. Un esempio è la MIG. Molti pensavano sarebbe scomparsa, invece quella di quest’anno sarà il primo esempio di una nuova versione della MIG. Stiamo lavorando anche per lo sport con le Olimpiadi e quindi con tutte le filiere annesse. L’importanza della certificazione europea, in ultimo, per accedere ai fondi è di vitale importanza e noi l’abbiamo. Ecco perché il progetto Digitour che stiamo presentando e appoggiando, per noi è solo il primo passo». Riallacciandosi alle parole di Bellati è il turno di Valentina Gamba che ha esposto i punti cardine del progetto con partner Longarone Fiere e Venetian Cluster. «Per le PMI è un progetto atto a promuovere la diffusione della digitalizzazione, dell’innovazione e delle nuove tecnologie nel turismo attraverso la cooperazione transnazionale e lo sviluppo delle capacità. Abbiamo una copertura geografica di 8 Paesi e, rivolgendoci alle PMI e alle microimprese, possiamo fornire accesso a reti internazionali europee. Il settore turistico è tra le economie più importanti e in rapida crescita d’Europa, e ha un ruolo vitale nello sviluppo dei territori, anche in connessione con altri settori economici, come i trasporti, la cultura e le industrie culturali e creative. Digitour mira ad aumentare la competitività e la resilienza delle PMI turistiche in Europa per far fronte alle nuove sfide del settore attraverso il lancio di un bando per manifestazione d’interesse per fornitori di soluzioni innovative, digitali e intelligenti, nuove tecnologie, servizi di formazione e consulenza, per la creazione di un database a supporto delle aziende turistiche o la creazione di una piattaforma B2B per mettere in contatto le aziende dell’ecosistema turistico tra di loro e con le aziende dell’ecosistema digitale. Almeno 130 PMI del settore turistico da almeno 12 paesi beneficeranno del supporto economico e non economico del progetto Digitour. Di queste PMI, almeno 24 avranno sede nella Regione del Veneto». Il progetto trova subito il supporto di Mauro Topinelli, Direttore Dolomiti Show: «Possiamo dire che la squadra è stata creata. C’è un appuntamento annuale con un obiettivo fondamentale: promuovere il Veneto come momento di incontro per fornire una strategia funzionale per il territorio bellunese e la Regione unendo domanda e offerta. Certo, partiamo da Belluno ma, dagli ultimi incontri, sono emersi l’importanza del nostro patrimonio ma anche la non conoscenza dell’identificazione con il territorio. Ecco perché il legame tra pubblico e privato diventa fondamentale. Un’opportunità che l’Unesco e altri partner vogliono sviluppare condividendola con noi affinché il territorio di Belluno diventi inclusivo rendendo la montagna accessibile a tutti». Sulla stessa linea anche Alessandra Magagnin, Amministratore Unico DMO Dolomiti: «Ci sono partite importanti da giocare e da vincere anche con i bandi che intercetteremo. È come una cascata; se funziona una filiera poi di seguito iniziano a girare tutte le altre. In questa fase di post covid il turismo è molto importante, dalla ricettività alle attrezzature. I problemi da affrontare sono tanti ma se il turismo fa da traino questi problemi potranno essere risolti, insieme, facendo promozione e aumentando così anche il personale che al momento è carente. Dobbiamo dare lavoro a chi abita qui e far ripartire l’economia attraverso un turismo di qualità». A seguire l’intervento di Walter De Cassan, presidente Federalberghi Belluno Dolomiti che ha sottolineato una breve ripartenza nel settore con, però, una strada ancora lunga da fare, ma è proprio facendo squadra che si possono aggredire anche i mercati che abbiamo rischiato di perdere. Più ottimista Roberta Alverà, Presidente Associazione Albergatori di Cortina: «Oggi più che mai è necessario programmare e pianificare i cambiamenti che ci stanno aspettando. D’altra parte abbiamo l’obbligo morale di adeguarci alle nuove richieste del turista e delle situazioni che affronteremo. Dobbiamo continuare sul quel percorso virtuoso e ricettivo che abbiamo intrapreso quando ci hanno affidato l’organizzazione delle Olimpiadi invernali. Abbiamo il dovere di raccogliere la sfida». Ancora più ottimista Michele Basso, Direttore Confartigianato Imprese Belluno: «Elogio il progetto Digitour che gireremo a tutti i nostri consorziati perché è sicuramente la strada da percorrere e mi auspico che la nostra provincia possa diventare la più accessibile d’Italia e mi riallaccio a quanto detto da Topinelli sull’importanza del coinvolgimento del territorio nella preparazione dei giochi e non solo. Ecco perché devono esserci botteghe, artigiani, ricettività perché il turista altrimenti non avrebbe la possibilità di scoprire la realtà del nostro territorio. Ecco perché il turismo può essere l’ombrello che può coprire tutto il rilancio di un movimento economico e anche urbano che, per ora fino al 2026, ma anche dopo, può diventare il trampolino di lancio per le sfide del futuro». Proprio sulla ristorazione si sono soffermati Michele Sella, in rappresentanza dei Ristoratori Appia CNA Belluno: «Fare gruppo e squadra tra i vari settori del turismo è fondamentale per tutti i nostri associati. Faccio un appello alle scuole, soprattutto alberghiere affinché si impegnino a fare anche formazione per diplomare ragazzi già pronti ad approcciare il mondo del lavoro e soprattutto vogliosi di lavorare. Con l’alta professionalità anche il turista è invogliato a considerarci un’eccellenza non solo dal punto di vista della ristorazione in sé ma anche apprezzando i nostri prodotti tipici». Con lui Renato Bastasin, Direttore Confagricoltura Belluno: «Puntiamo su una multifunzionalità dell’agricoltura. Il turismo non può esistere se nei nostri territori vengono esclusi gli attori legati alla produzione agricola. Certamente ci sono delle difficoltà nel coinvolgere gli imprenditori soprattutto dopo il Covid ma è importante che il concetto venga assorbito da tutti perché sento che inizia a mancare il “vanto” di appartenere ai nostri territori. E questo, invece, è fondamentale anche dal punto di vista del nostro prodotto perché se lavoriamo bene tutti e riusciamo a darci una mano l’uno con l’alt ro allora potremo concretizzare e trasformare in realtà tutti questi splendidi progetti». A conclusione un altro protagonista della filiera, Marco Vuerich Coldiretti Terranostra Belluno: «Porto la voce degli agrituristi bellunesi perché Horeca 2022 può essere l’inizio di un percorso con un cambio di rotta che ci porti uniti fino al 2026 ed oltre. Valorizzando e portando all’eccellenza il prodotto locale. Abbiamo già iniziato un percorso di crescita che può dare un valore aggiunto con l’obiettivo che il nostro prodotto locale stia al passo con le richieste vecchie e nuove che il consumatore e il turista faranno. Abbiamo a disposizione un territorio al 100% naturale e questo deve essere la nostra forza». Insomma, Horeca e turismo, Fiera e Digitour: un patto per il futuro (e il presente).