Dall’Università di Padova a Valdobbiadene per studiare il fenomeno delle Colline Unesco

Un nutrito gruppo di studenti dell’Università di Padova, provenienti da tutto il mondo, in visita a Valdobbiadene. Lo IAT fa scuola.

Una interessante full immersion nella bellezza delle Colline UNESCO di Valdobbiadene per una lezione speciale, e sul campo. Al centro della singolare visita di un nutrito gruppo di studenti dell’Università di Padova, accompagnati dal professor Paolo De Stefani e iscritti al in vari corsi di laurea magistrale, in particolare “Italian food and wine”, “human rights and multilevel governance” e “local development”, è stata l’attività ed il modus operandi dell’Ufficio Turistico di territorio, gestito dal Consorzio Valdobbiadene.

Una visita istruttiva per una ventina di giovani provenienti dai quattro angoli del pianeta: Russia, Iran, Cina, Tailandia, Stati Uniti d’America, Sud Africa, Repubblica Ceca e Italia. Gli studenti sono impegnati in un corso sperimentale dedicato alle eccellenze e alle sfide del territorio UNESCO delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, nel centenario della nascita di Andrea Zanzotto. Il corso è realizzato nell’ambito dell’alleanza Arqus, di cui Padova è parte insieme ad altre università europee. Gli studenti hanno svolto una serie di visite in varie località dell’area protetta dall’UNESCO e stanno ora sviluppando alcuni progetti che collegano la promozione dei prodotti del territorio con la difesa della natura e del paesaggio, nel rispetto del ricco e diversificato contesto storico e culturale che caratterizza quest’area del Veneto.

Il gruppo è stato accolto dal presidente dell’Associazione Strada del Prosecco e Vini dei Colli di Conegliano e Valdobbiadene, Isidoro Rebuli, presso il “Boutique Hotel Municipio 1815” a San Pietro di Barbozza.

Elena Volontè, in rappresentanza dello IAT di Valdobbiadene, ha presentato la governance e relazionato sulla gestione del turismo e dei suoi flussi nell’area di competenza dell’Ufficio soffermandosi sul ruolo e sulle attività svolte dagli operatori per lo sviluppo di un turismo più omogeneo in tutta l’area UNESCO.

È toccato a Massimo De Nardo spiegare il case history di “ValdobbiadeneJazz”, la rassegna musicale che il prossimo settembre vivrà la sua quarta edizione. Ideatore della manifestazione insieme alla moglie Silvana Curto, De Nardo ha presentato il progetto di marketing territoriale che ruota intorno al Festival, partendo dalla sua ideazione, fino alle strategie in atto per renderlo maggiormente diffusivo nei comuni della dorsale collinare.

Giulia Giannini Andreazza, ha invece illustrato la mission imprenditoriale della storica “Trattoria Alla Cima” e del “Boutique Hotel Municipio 1815” – recentemente al centro di una radicale ristrutturazione -, proprietà della famiglia Rebuli, che ha saputo declinare l’ospitalità su tradizione e innovazione, mantenendo ed esaltando la gastronomia della cucina locale veneta e intrecciandola con le moderne esigenze, in tema di ricettività, del turista internazionale. Trattoria ed Hotel riescono così ad offrire un’esperienza unica ai loro ospiti, ad accompagnarli in una visita consapevole e rispettosa delle peculiarità del territorio, per far loro vivere un’esperienza slow e sostenibile.

Per gli studenti e per i loro docenti una giornata stimolante; particolare interesse hanno destato le buone pratiche, la gestione delle destinazioni, i rapporti esistenti tra gli attori territoriali e l’applicazione turistica della sostenibilità. L’incontro si è concluso con l’immancabile brindisi, naturalmente con un calice di Valdobbiadene DOCG.

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