Andrea Vendrame e Sacha Modolo hanno pedalato, accompagnati da Franco Pellizotti, sulle strade che il 26 maggio ospiteranno la 18^ tappa, la Borgo Valsugana-Treviso, della Corsa Rosa: per la salita simbolo della terra del Prosecco sarà il decimo passaggio dei grandi giri tricolori
San Pietro di Feletto (TV) – Il Giro d’Italia si prepara a tornare sulle colline del Prosecco e sul Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto (Treviso), è già iniziato il conto alla rovescia in vista della tappa di giovedì 26 maggio, quando la grande Corsa Rosa scatterà da Borgo Valsugana, in Trentino, per andare a concludersi a Treviso.
E’ considerata una tappa per velocisti, ma il transito sul Muro di Ca’ del Poggio – dopo 95 dei 146 km previsti nella 18^ frazione di gara, in coincidenza con un Gran Premio della Montagna – promette essere uno dei momenti di svolta della giornata.
E’ anche per questo che tre grandi interpreti del ciclismo di Marca si sono ritrovati sul Muro di Ca’ del Poggio per un allenamento in compagnia. Andrea Vendrame e Sacha Modolo, seguiti sull’ideale ammiraglia da Franco Pellizotti, hanno pedalato sulle strade che porteranno i protagonisti del Giro d’Italia ad immergersi nel verde brillante delle colline del Prosecco.
Tappa finale della sgambata, inevitabilmente, il Muro di Ca’ del Poggio, provando ad immaginare le sensazioni che tra poco meno di due mesi potrebbero accompagnarli verso il traguardo di Treviso: Andrea e Sacha da ciclisti, rispettivamente del AG2R Citroën Team e della Bardiani CSF Faizanè, e Franco da direttore sportivo del team Bahrain Victorius.
Per la grande Corsa Rosa si tratterà del sesto passaggio sul Muro di Ca’ del Poggio, dopo gli applausi ricevuti nel 2009, 2013, 2014, 2017 e 2020. Non solo: per la salita simbolo della terra del Prosecco sarà anche un Giro d’Italia da dieci e lode. Dieci come le edizioni dei grandi giri ad essere transitati sull’ascesa di San Pietro di Feletto: alle sei edizioni del Giro d’Italia vanno infatti aggiunti i due transiti del Giro d’Italia Under 23 (2018 e 2021) e gli altrettanti passaggi del Giro Rosa (2014 e 2017).
Il Muro di Ca’ del Poggio – unica salita certificata dalla Federazione ciclistica italiana, dal 2016 gemellata con il Muro di Grammont e dal 2018 con il Mur-de-Bretagne – ha caratteristiche uniche. Si sviluppa per poco più di un chilometro su strada interamente asfaltata, con pendenza media del 15% e punte del 19%. E’ uno strappo deciso, quasi violento, che si candida ad essere tra i momenti più spettacolari del prossimo Giro d’Italia.
Sarà, come sempre, una grande festa per migliaia di tifosi che, nella terra in cui il ciclismo è una passione condivisa, accorreranno sul Muro per applaudire, e quasi toccare con mano, i campioni del Giro. Un’emozione verticale che disegnerà una sottile striscia rosa nel verde delle colline ricamate da vigneti. Un evento tutto da vivere, che darà grande impulso alla vocazione turistica e sportiva delle colline del Prosecco.
In cima al Muro di Ca’ Poggio è anche a pronta a tornare, in tutto il suo splendore, la Grande Festa Rosa, un evento nell’evento che le restrizioni dovute alla pandemia avevano fortemente limitato durante il passaggio del Giro d’Italia 2020. In attesa del passaggio dei ciclisti, il Giardino del Poggio accoglierà gli appassionati con stand enogastronomici, dj set e musica dal vivo, grandi ospiti e testimonial d’eccezione. Una spettacolare terrazza sul Giro d’Italia numero 105.
Nella foto in allegato, da destra a sinistra, Sacha Modolo, Alberto Stocco (Ca’ del Poggio), Andrea Vendrame, Marco Stocco (Ca’ del Poggio) e Franco Pellizotti.
ABOUT CA’ DEL POGGIO
C’è il Prosecco. E c’è il mare. Ca’ del Poggio Ristorante&Resort a San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, coniuga alla perfezione le due anime della famiglia Stocco. Quella marinara, che ha portato Fortunato e la moglie Maria Stella ad affrontare una qualificata esperienza di ristorazione a Bibione, prima di trasferirsi a San Pietro di Feletto. E quella collinare, interpretata dai figli Alberto e Marco, che, con l’aiuto dei genitori, hanno fatto propria la tradizione familiare, rivisitandola con un tocco di modernità ed eleganza.
Ca’ del Poggio Ristorante&Resortè aperto a San Pietro di Feletto, lungo la Strada del Prosecco Superiore Docg, dal 18 ottobre 1994, e da allora incontra il crescente favore di una clientela raffinata ed esigente. Se il panorama sui colli del Prosecco che si ammira dalle sale del Ristorante Relais Ca’ del Poggio va dritto al cuore, il palato degli ospiti della famiglia Stocco è deliziato da una cucina marinara che, grazie alla creatività degli chef Marco Stocco e Vincenzo Vairo, si è ormai imposta all’attenzione dei più severi gourmet.
Molto conosciuto nell’ambiente sportivo – in via dei Pascoli, unica salita certificata dalla Federazione Ciclistica Italiana, ribattezzata Muro di Ca’ del Poggio e gemellata con il Muro di Grammont e il Mûr-de-Bretagne, sono transitate le edizioni 2009, 2013, 2014, 2017 e 2020 del Giro d’Italia,il Campionato Italiano Professionisti del 2010 e le edizioni 2018 e 2021 del Giro d’Italia Under 23 – il Ristorante Relais Ca’ del Poggio dispone di 80 coperti inseriti in un ambiente elegante e al tempo stesso familiare, in cui Alberto Stocco e i suoi collaboratori fanno sentire gli ospiti come a casa loro.
Dal maggio 2013, l’offerta turistica di Ca’ del Poggio è arricchita dall’Hotel Villa del Poggio, una struttura dotata di ogni comfort (e con una meravigliosa terrazza panoramica) che si integra alla perfezione con l’ospitalità offerta dal ristorante, trasformando quest’angolo della Marca Trevigiana – a 60 km da Venezia – in una specie di paradiso per una clientela che ama immergersi nell’atmosfera rilassata ed elegante delle colline del Prosecco. Nelle vicinanze sono disponibili campi da golf e da equitazione, oltre a percorsi naturalistici da esplorare a piedi o con le mountain bike messe a disposizione dall’hotel, per una vacanza all’insegna del benessere e del relax.
Nei dintorni si sviluppa inoltre il Sentiero di Papa Giovanni XXIII, un percorso di meditazione, pace e spiritualità dedicato alla memoria del “Papa Buono”, che, quand’era ancora Patriarca di Venezia, amava ritirarsi tra le colline di San Pietro di Feletto per riposarsi e ritemprare lo spirito. Le ricerche del cardinale Loris Francesco Capovilla, storico segretario personale di Angelo Giuseppe Roncalli sin dagli anni veneziani, e di don Nilo Faldon, insigne storico locale, unite alla testimonianza della gente del luogo, hanno permesso di definire i luoghi toccati dall’abituale cammino del futuro san Giovanni XXIII durante i suoi soggiorni a San Pietro di Feletto, dove esiste anche una millenaria Pieve visitata ogni anno da migliaia di fedeli.