Museo del Cenedese

Il museo è affacciato alla bellissima Piazza Flaminio e si trova all’inizzio dell’antica Via Roma che conduce al Castrum di Serravalle.

Il museo è ospitato nel Palazzo della Comunità(1462) ed è caratterizzato dalla bellissima facciata e da una torre romanica, ornati da stemmi gentilizzi che ricordano i podestà che lo governarono nel periodo 1337-1798. La Torre Campanaria reca uno dei più antichi quadranti d’orologio d’Italia.

Raccoglie reperti preistorici, paleoveneti e romani, si possono ammirare opere dei pittori quali Francesco da Milano, Pietro Pajietta, Cesare Vecellio, Giovanni de Min e sculture di Marco Casagrande, tavole del XV e XVI secolo, tele di autori dal Rinascimento all’epoca contemporanea e arredi (XV-XIX secolo).

Il Museo trova la sua genesi più lontana sul finire dell’Ottocento quando la nuova città di Vittorio intende trovare e rivalutare i contenuti storici e culturali del suo nuovo status di piccolo centro metropolitano.

Fu però solo nel 1924 che il Comune concesse all’ingegner Francesco Troyer (1863-1936) il vecchio palazzo municipale di Serravalle perché egli vi realizzasse il nuovo Museo.

Il Museo fu inaugurato in occasione delle celebrazioni del ventennale della vittoria italiana nella battaglia di Vittorio Veneto, il 2 novembre 1938. Le fasi finali dell’allestimento erano state curate da mons. Camillo Carpené, direttore del Collegio “Dante Alighieri” e dal prof. Oliviero Ronchi, serravallese di adozione, direttore della biblioteca del Museo civico di Padova. Erano aiutati da Andrea Comuzzi (1876-1939) che già era stato il più fido, entusiasta ed infaticabile, collaboratore di Troyer.

Le raccolte artistiche, epigrafiche, archeologiche ed archivistiche si integravano nel museo magnificamente per quei tempi a comporre una potente fonte documentaria per la storia locale. Vi confluirono infatti anche gli archivi di Ceneda ed altri materiali artistici ed epigrafici conservati fino ad allora nella Loggia Municipale di Ceneda, come ad esempio i bozzetti del De Min, di Guido Giusti e qualche lapide della vecchia Cattedrale.

Il 4 maggio 1985 è stata inaugurata la nuova sezione archeologica con materiali delle vecchie collezioni museali Graziani Troyer, reperti raccolti dal Gruppo Archeologico del Cenedese e altri ancora donati dall’appassionato mons. Antonio Moret.

Attualmente il Museo è suddiviso in 4 sale:

LA LOGGIA

Questo ampio spazio è dominato dai due affreschi Leone di San Marco tra la Giustizia e la Temperanza e Madonna col Bambino in trono tra Sant’Andrea, Sant’Augusta e il committente, il podestà Girolamo Zane che tra il 1518-1520 commissionò tali opere a Francesco da Milano pittore di origine lombarda ma attivo tra il 1502 ed il 1548 a Serravalle e nel territorio, che via via unirà alla sua formazione milanese, l’attenzione per le novità tonali dei maestri veneti suoi contemporanei.

Le altre pareti accolgono numerosi stemmi che documentano il succedersi della nobiltà veneta al governo della città, come pure i frammenti architettonici che suggeriscono l’immagine della Serravalle tra XIV e XVI secolo. Uno scalone neogotico realizzato nel primo novecento consente l’accesso ai piani superiori.

SALA DEL CONSIGLIO

Così denominata perchè vi si riunivano il Minore ed il Maggiore consiglio della Comunità cittadina, la sala conserva l’aspetto assunto dopo i restauri degli anni Trenta. Il soffitto ligneo a cassettoni è impreziosito da rosettoni quattrocenteschi provenienti dalla Sala dei Battuti. Lungo le pareti si susseguono gli stemmi di un’ottantina di podestà del periodo veneziano e ricordo della stessa dominazione è l’imponente Leone di San Marco tra i santi Sebastiano e Andrea, Francesco d’Assisi e Rocco di Montpellier, opera di Francesco da Milano. Sulla parete di fronte si l’iscrizione del 1637 che ricorda l’avvenuta indipendenza di Serravalle da Treviso. Agli angoli trovano posto due gessi bronzati di Guido Giusti (Ceneda 1853-Vittorio Veneto 1935), La Beneficenza e Amplexus in aere; la recente realizzazione in bronzo di quest’ultima è visibile presso i giardini pubblici di Vittorio Veneto. Al centro della sala, cinque porzioni di polittico ligneo raffigurano la Madonna della Misericordia con i Battuti , e i Santi Lorenzo e Marco. Prezioso per la qualità pittorica e per la raffinatezza dell’intaglio della cornice lignea dorata che lo racchiude, è il frammento di polittico datato 1394-1404 raffigurante Nascita della Vergine e Sposalizio, opera di Nicolò di Pietro. La Madonna coronata col bambino e musicanti è un affresco staccato stilisticamente riferibile alla personalità di Antonio Zago. Completano l’esposizione l’ icona mariana del XV secolo di Andrea Ritzos da Candia e la copia in gesso della campana della torre civica datata 1487.

SALA COMUZZI

In questa sala sono stati raccolti numerosi materiali che documentano la duratura presenza della confraternita dei Battuti a Serravalle: il grande armadio in legno di noce intagliato a fitti motivi gotici che pur avendo subìto integrazioni, conserva nell’insieme l’armonia del manufatto di primo Quattrocento; l’altare ligneo con trittico di impianto vecelliano raffigurante San Marco (a mosaico) tra i santi Giovanni Battista e Stefano opera del 1569 assegnata a Francesco e Valerio Zuccati: la seicentesca Madonna col Bambino tra San Rocco e San Marco, la Madonna della Misericordia e i Battuti datato 1650 che reca i ritratti dei procuratori Lorenzo Giustiniani e Valerio Scarpis.

Proveniente dal santuario di Sant’Augusta, ma qui giunta probabilmente al seguito dell’arcivescovo Minuccio Minucci, è la delicata Madonna col Bambino opera in cartapesta del Sansovino (Firenze 1486-Venezia 1570). Di Francesco da Milano e riferibile al 1512 è la pala con San Girolamo tra le sante Lucia e Agata.

SALA PAJETTA E GIPSOTECA GIUSTI

La sala presenta opere di autori vittoriesi, e non solo, che hanno caratterizzato l’ambiente artistico della città del XIX secolo.
Di sicuro rilievo nel panorama neoclassico di primo Ottocento è Giovanni De Min (Belluno 1786-Tarzo 1859) cui la città deve la decorazione della sala del Consiglio nell’attuale Museo della Battaglia: a tale intervento si riferiscono i quattro bozzetti monocromi con scene della storia medievale cenedese. Allo stesso pittore appartiene la grande tela de La lotta delle Spartane e la tavola di Sant’Osvaldo di Northumbria proveniente dal Pian Cansiglio.Personalità di spicco nella Serravalle tra XIX e XX secolo è certo Pietro Pajetta (Serravalle 1845- Padova 1911) di cui si possono osservare un vivace Autoritratto e il compunto Ritratto dell’avv. Innocente Da Re. Di anonimo, dal newyorkese Nathaniel Rogers, è invece il vigoroso Ritratto di Lorenzo Da Ponte (Ceneda 1749-New York 1838), librettista celebre per il suo sodalizio con W.A. Mozart.

Una sala apposita è stata riservata ai calchi e ad alcune opere in marmo di Guido Giusti (Ceneda 1853-Vittorio Veneto 1935) autore di buona capacità tecnica che esprime una pacatezza classica, tesa a soddisfare la committenza aristocratica di fine ‘800.

ORARI E PREZZI

Giorni d’apertura: sabato e domenica
Orario: ora legale: 10.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00
In altri giorni/orari: è possibile visitare il museo anche durante gli altri giorni della settimana previa prenotazione.

PREZZI

Intero: € 5,00
Ridotto: € 3,00 euro
Da 6 a 18 anni, over 65 anni, famiglie di almeno 4 persone, gruppi di almeno 10 persone, convenzionati
Gratuito:
Da 0 a 5 anni, scolaresche e loro accompagnatori (max 2 per classe), guide turistiche autorizzate, accompagnatori disabili, convenzionati

Biglietto unico
Valido per: Museo del Cenedese, Oratorio dei Battuti, Galleria Civica “Vittorio Emanuele II”, Museo del Baco da Seta e Museo della Battaglia:
Intero: € 10,00
Ridotto: € 7,00
Da 6 a 18 anni, over 65 anni, famiglie di almeno 4 persone, gruppi di almeno 10 persone, convenzionati
Gratuito:
Da 0 a 5 anni, scolaresche e loro accompagnatori (max 2 per classe), guide turistiche autorizzate, accompagnatori disabili, convenzionati

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