Museo di Apicoltura G. Fregonese

Il museo vuole offrire al visitatore l’occasione di avvicinarsi al mondo suggestivo e per certi versi misterioso dell’ape, insetto produttore di miele ma anche indispensabile per l’impollinazione delle piante e per la salvaguardia dell’ambiente.

Inaugurato il 2 giugno 1996 a Oderzo, il museo è stato intitolato al “maestro apicoltore” Guido Fregonese il quale nel corso della sua vita dedicò cura e amore per le api e per tutto ciò che riguardava la storia dell’apicoltura trevigiana.
Il museo espone una notevole quantità di bugni, arnie, attrezzi nonché una collezione di centinaia di libri: una esposizione unica nel suo genere.

E’ il primo museo apistico pubblico in Italia e racchiude oltre tremila anni di storia delle api, del loro allevamento e della produzione di miele e cera. Un gioiello poco conosciuto dell’arte artigianale dell’apicoltura, che ogni anno attira gli apicoltori provenienti da tutto il mondo: Finlandia, Francia, Austria, Germania, Inghilterra, Ungheria e perfino dalla Corea. Un vero e proprio tesoro concepito grazie alla collaborazione di Guido Fregonese, maestro opitergino di tutti gli apicoltori della Sinistra Piave, dal professore di Ecologia agraria, ora in pensione, Claudio Graziola dell’Istituto Tecnico Agrario “G. B. Cerletti” con sede a Piavon e dall’esperto artigiano Antonio Perissinotto, che ha realizzato gli allestimenti.

La prima sede del museo fu inaugurata nel 1996, all’interno dell’Istituto Tecnico Agrario ‘G.B. Cerletti’, dedicandolo al maestro Guido Fregonese. Il Gruppo Apicoltori Opitergino, affiliato all’ APAT (Apicoltori in Veneto) e alla FAI (Federazione Apicoltori Italiani) ha donato il materiale espositivo al Comune di Oderzo che nel 2008 ha inaugurato la nuova sede nell’ex scuola dell’Infanzia di Magera.

All’interno della mostra vi sono degli oggetti unici, provenienti da tutto il mondo come: gli strumenti utilizzati per ricavare dall’alveare il miele e la cera, l’evoluzione del bugno (la cassetta dove vivono le api) dal 1851, anno fondamentale per l’ apicoltura, ai giorni nostri, nutritori per le api, gabbiette per il trasporto dell’ ape regina. Non solo: vi sono anche le schede tecniche che spiegano la natura, la struttura e il comportamento delle api.

Oltre a questo, il museo offre una raccolta di centinaia di libri che narrano le evoluzioni, nel corso dei secoli, dell’attività dell’apicoltura. I volumi vengono concessi per la consultazione a studenti e appassionati.

Per la visita al museo telefonare a: Perissinotto Antonio tel. +39 3394339401

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