Tra Caorle e Bibione, una spiaggia selvaggia: l’oasi della Brussa

Tra Caorle e Bibione si estende per 4 km una spiaggia più ricercata e naturalistica, quasi selvaggia: la Brussa, un comprensorio di terreni, ad oggi anche coltivati, collegata all’isola di Vallevecchia, ottima per chi cerca il mare ma anche pace e tranquillità, in una full immersion nella natura.

La Brussa, il cui nome deriverebbe dal friulano “brusc” (sterpi, legname di piccole dimensioni), nacque tra gli anni ’20 e ’30 del ‘900 grazie ad una massiccia bonifica del territorio umido e paludoso, da parte del governo italiano, per la sua conversione a spazio coltivabile, ad opera dell’avvocato Giuseppe Lovati e degli abitanti delle zone limitrofi.

(Foto da: www.caorle.eu)

Oggi, in quest’oasi di pace, tra pinete, canali e dune, è possibile infatti anche praticare il birdwatching, passeggiate in bicicletta, a piedi o a cavallo, grazie al maneggio che si trova proprio nel cuore di questa località, ammirando il paesaggio tipicamente lagunare. Per gli appassionati di biodiversità, nella Brussa si possono incontrare l’airone rosso, il germano reale, caprioli e daini, oltre a piante come le orchidee palustri, la salicornia veneta, salici, lecci e querce. Oltre ad essere un toccasana per lo spirito, la Brussa offre anche la possibilità di ristorarsi negli agriturismi e ristoranti presenti, con prodotti tipici del luogo.

(Foto da: www.legambientevenetorientale.it)

© Redazione Marcadoc | 08/08/2024

Condividi
Facebook
WhatsApp
Twitter
Telegram
Potrebbe interessarti

Iscriviti alla Newsletter!