A pochi passi da Palazzo Sarcinelli, il Duomo di Conegliano ospita l’unica opera di Cima conservata nella sua città natale, la “Madonna in trono col Bambino fra angeli e santi”, pala d’altare del 1492. Per ammirare invece Francesco da Milano, si possono visitare la magnifica Scuola dei Battuti attigua al Duomo oppure la pinacoteca del Museo Civico del Castello. Lasciando la città in direzione Vittorio Veneto, una breve deviazione conduce a San Fior, dove si può apprezzare il grande Polittico di Cima custodito nella chiesa di San Giovanni Battista e, una decina di chilometri più a est, si arriva anche a Caneva di Sacile, dove Francesco da Milano ha lasciato un Trittico e una “Incredulità di Tommaso”.
Riprendendo la strada per Vittorio Veneto, ci si può fermare – alle porte della città – nel borgo di Meschio, che nella chiesa di Santa Maria Annunziata custodisce la “Annunciazione della Beata Vergine Maria”, pala lignea dipinta da Andrea Previtali, allievo di Giovanni Bellini, quindi entrare in Vittorio Veneto e visitare il Museo Diocesano, con i suoi dipinti di Cima e Domenico Capriolo; la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con le tempere di Jacopo da Valenza, le cui opere si ritrovano anche nella chiesa di San Giovanni Battista a Serravalle; inoltre, nella chiesa di S. Andrea di Bigonzo c’è un affresco d’inizio Cinquecento attribuito a Pietro da Vicenza o a Francesco da Milano. Ancora Francesco da Milano è l’autore della pala della chiesa di San Giorgio a Lago di Revine mentre a Cison di Valmarino, nella chiesa di S.Maria Assunta, si può scoprire la pala di Antonio Solario, detto lo Zingaro, realizzata negli ultimi anni del XVsec..
A questo punto ci si può spingere fino a Feltre, dove il Museo Civico custodisce dipinti di Cima da Conegliano, Vittore Belliniano e Gentile Bellini, fratello di Giovanni, e arrivare fino a Porcen, poco fuori Feltre, per visitare la chiesa di S. Maria Maddalena con la pala dipinta nel 1504 da Jacopo da Valenza.
Tornando verso sud si può raggiungere Asolo, che nel suo Duomo ospita l’Assunta di Lorenzo Lotto e quanto resta del polittico di San Girolamo, attribuito a Lazzaro Bastiani. Quindi si può raggiungere Treviso, dove le testimonianze pittoriche rinascimentali abbondano sia nel Duomo (con dipinti di Tiziano, Girolamo da Treviso e Domenico Capriolo) o nell’attiguo Museo Diocesano (Palma il Vecchio e Girolamo Santacroce), sia nella chiesa di San Leonardo (Vincenzo dai Destri) e nel tempio di San Nicolò (Andrea da Murano), fino al Museo di Santa Caterina, per terminare il tour dov’era cominciato: dalle inconfondibili tonalità di Giovanni Bellini, ammirando l’incredibile blu del manto della sua Madonna con bambino benedicente.