Chiesetta di S. Daniele a Osigo

Aperta tre volte l’anno. Raggiungibile con un facile sentiero di montagna immerso nel verde (si parte dai 327 metri s.l.m. di Osigo (46°00′42.91″N 12°21′00.22″ECoordinate: 46°00′42.91″N 12°21′00.22″) che è una frazione di FREGONA, nota per le GROTTE DEL CAGLIERON e il TORCHIATO DI FREGONA (un vin santo eccellenza del territorio).

COME RAGGIUNGERLA

Da FREGONA si sale verso il CANSIGLIO, dopo un paio di chilometri troverete sulla destra un ampio parcheggio dopo il quale arriverete al QUARTO tornante (segnato alla vostra sinistra all’inizio dello stesso). Proseguite dopo il tornante per circa 150 metri e troverete a sinistra sul ciglio della strada il PRIMO CAPITELLO della VIA CRUCIS. Questo è l’inizio del sentiero (facile ma consiglio scarponcini da montagna). Con passo lento salirete a circa 400 metri s.l.m. passando davanti ai rimanenti 13 CAPITELLI della VIA CRUCIS.UNO DEI 14 CAPITELLI DELLA VIA CRUCIS SUL SENTIERO CHE PORTA ALLA CHIESETTA DI S.DANIELE. Pur essendo ad una quota relativamente bassa, lo spettacolo è assicurato. Si vedono benissimo FREGONA E VITTORIO VENETO, IL MONTELLO e le COLLINE di CONEGLIANO VALDOBBIADENE patrimonio dell’UNESCO dal 7 LUGLIO 2019. Una volta raggiunta la sommità, fermatevi a guardare il panorama, seduti in una delle panchine messe a disposizione dai volontari del gruppo alpini di OSIGO. Lo spettacolo è assicurato.

LA CHIESETTA

L’esterno della chiesa con il piccolo campanile non offre spunti interessanti o di rilievo, a parte la scritta (sembra circa anni Quaranta o Cinquanta) sul lato Ovest. La chiesa viene aperta al pubblico TRE VOLTE L’ANNO. In occasione della festa del PATRONO, il Profeta DANIELE (rappresentato in una pala tra i LEONI sopra il piccolo altare all’interno), per la festa della MADONNA DI LORETO (10 Dicembre) e durante la SETTIMANA SANTA.

L’INTERNO

La piccola chiesa (sembra) essere stata un eremo nell’antichità. Nella zona ci sono tracce di insediamenti PALEOVENETI ancor oggi oggetto di ricerche. L’interno è spoglio e adatto ad ospitare 50, 60 persone al massimo. Colpisce appena entrati la bella statua della MADONNA DI LORETO, girando lo sguardo verso destra, sopra il piccolo altare una pala che raffigura SAN DANIELE tra i LEONI. (i locali lo chiamano amichevolmente “San Daniele dei GATT” per la somiglianza dei “leoni” ai nostri più comuni amici a quattro zampe). Nelle pareti spoglie e bianche non ci sono affreschi. Sulla sinistra un piccolo quadro di SAN FLORIANO.

PER CONCLUDERE

La chiesetta esternamente non si presenta molto interessante e abbisogna di lavori di tinteggiatura. Lo stesso per l’interno. Direi che il punto di forza sia sicuramente la vista mozzafiato che si gode all’esterno una volta percorso il facile ma leggermente dissestato sentiero (45/50 minuti a passo lento).

Per tenere viva la TRADIZIONE il gruppo degli alpini capitanato da LUIGI BATTISTIN ha preparato con grande maestria una MEDA, anzi due. Una piccola e una grande. LA MEDA era un sistema antico di conservare all’aperto il FIENO in eccedenza, con un’arte specifica che gli ALPINI hanno deciso di riproporre perchè non si perda questa antica tradizione locale.

(foto copyright – tutte le foto – Pio Dal Cin)

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