Nel Regno del Prosecco D.O.C.G.

Il regno del Prosecco DOCG si estende in un’ampia fascia di colline attraversata dal fiume Piave.

L’itinerario si divide in due possibili percorsi che si sviluppano da una parte e dall’altra del fiume:

– il primo esplora la “Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene”, partendo da Conegliano e arrivando a Vittorio Veneto;
– il secondo parte invece da Valdobbiadene e, oltrepassato il Piave, si inoltra tra le colline del Montello, rinomata area vinicola dell’Asolo Prosecco DOCG e terra ricca di splendide ville.

Scopriamoli insieme!

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Primo itininerario

Conegliano

Il primo percorso parte da Conegliano, che dal 1877 è sede dell’istituto Tecnico agrario, specializzato in tecniche di viticoltura ed enologia.
Per una visita del centro storico si può partire da via XX Settembre, su cui si affacciano alcune case affrescate e il porticato della Scuola dei Battuti, che costituisce la facciata del duomo. L’interno del duomo, del XIV secolo, custodisce numerose opere d’arte, tra cui alcune tele di Palma il Giovane e Cima da Conegliano. Adiacente alla cattedrale è la Scuola della Confraternita di Santa Maria dei Battuti, edificio affrescato del XVI secolo.
A Conegliano è possibile visitare anche il vecchio castello, antica rocca del X secolo di cui rimangono la torre mozza e la torre della Campana, che ospita il Museo Civico composto da una sezione archeologica e una pinacoteca, dove sono esposti dipinti dei più noti maestri veneti. A pochi passi dal castello si trova villa Gera, del XIX secolo, uno dei capolavori di Giuseppe Japelli, architetto veneziano cultore dello stile neoclassico.

La pieve di San Pietro di Feletto

Da Conegliano si sale a San Pietro di Feletto, che oltre a essere uno dei principali centri di produzione del Prosecco docg, offre una splendida veduta panoramica ed è una località molto caratteristica. A San Pietro si può visitare l’antica pieve, risalente al periodo compreso tra il XII e il XIII secolo.

Valdobbiadene: la reggia del Cartizze

Da San Pietro di Feletto si prosegue verso est e si raggiunge Valdobbiadene, nota in tutto il mondo per la produzione sia di un’ottima qualità di Prosecco, sia di quella più rara di Cartizze.
La cittadina è molto antica e numerosi ritrovamenti testimoniano la presenza dell’uomo fin dall’età del Bronzo. Nel centro storico merita una visita la chiesa parrocchiale. Al suo interno sono custodite molte opere d’arte e soprattutto dipinti firmati da maestri come Palma il Giovane e Paris Bordon. Nella canonica è conservato un ritratto del Beato Barbarigo dipinto da Rosalba Carriera, celebre pittrice veneziana.

Il borgo di Follina

Da Valdobbiadene si sale verso nord-est in direzione di Vittorio Veneto.
La strada che collega Valdobbiadene a Vittorio Veneto è la più spettacolare del territorio del Prosecco DOCG. Nella prima parte infatti segue con ampie curve il succedersi delle colline e offre panorami suggestivi su tutti i grandi vigneti e sulle numerose aziende produttrici, spesso insediate in antiche residenze patrizie.
A circa metà strada si può visitare Follina, dove rimane il caratteristico borgo medievale. All’interno del borgo si trova un’antica abbazia cistercense risalente al XIV secolo.

Vittorio Veneto

Dopo la sosta a Follina si prosegue in leggera discesa passando accanto ai due piccoli laghi di Revine e si sbocca infine nel fondovalle dove si trova Vittorio Veneto, l’ultima tappa del primo percorso.
La città nacque nel 1866, dopo l’Unità d’Italia, dalla fusione di due antichi paesi, Ceneda e Serravalle. Nel borgo di Serravalle merita una visita il duomo, o cattedrale di Santa Maria Nova, che conserva sull’altare maggiore una famosa pala dipinta nel 1547 da Tiziano. Molto interessante è la piazza centrale, circondata da palazzi in stile veneziano con la torre del municipio ornata da due orologi. Quello inferiore, datato 1487, con numerazione di ventiquattr’ore in caratteri gotici e cifre arabe, è una straordinaria rarità.
Una strada molto ripida conduce al castello di San Martino, ora sede vescovile, costruito forse in epoca longobarda ma rimaneggiato nel XV secolo. Dell’antico complesso rimangono due torri e parte del nucleo centrale del palazzo.

Secondo itininerario

Memorie di guerra a Nervesa della Battaglia

Il secondo percorso attraversa l’area collinare del Montello, a sud del Piave, e riparte da Valdobbiadene.
Superato il Piave attraverso ponte Priula, si entra nel territorio del Montello, che deve la sua fama ai vini pregiati qui prodotti e al fatto che vi si svolsero alcuni episodi della prima guerra mondiale.
La prima tappa di questo percorso è Nervesa della Battaglia. Il paese è dominato dal monumento ossario, dove sono raccolti i resti dei soldati morti nelle battaglie della prima guerra mondiale. A Nervesa si trovano anche le rovine dell’abbazia di Sant’Eustachio, eretta nei primi anni dell’XI secolo e affidata ai monaci benedettini.


Maser e il capolavoro del Palladio

Seguendo il corso del Piave si procede verso Crocetta del Montello, si svolta a sinistra e dopo pochi minuti, attraversato l’abitato di Cornuda, si arriva a Maser.
Piccolo centro ricco di importanti cantine, Maser deve la sua fama soprattutto a villa Barbaro. Costruita per volere dei fratelli Barbaro, la villa è considerata il capolavoro dell’architetto Andrea di Pietro della Gondola, detto “Il Palladio“. Ci si arriva dalla strada che corre ai piedi della collina, dove sorge il famoso Tempietto, opera anch’esso del Palladio. L’interno conserva stucchi e sculture pregevoli, accanto agli affreschi del pittore Paolo Caliari, detto “il Veronese”. Alla sommità della collina su cui è adagiata la villa, in un rustico ben restaurato, è allestito il Museo delle carrozze.

Asolo

Da Maser si giunge in breve tempo ad Asolo, cittadina posta sulle colline e caratterizzata da antiche ville circondate da immensi giardini.
Asolo è anche il centro vinicolo più importante del Montello ed è ricca di cantine in cui vengono prodotti i vini pregiati della zona, dal Prosecco al Merlot.
Una scalinata conduce alla cattedrale, costruita sui resti di terme romane. Nell’interno, a tre navate, sono conservati un prezioso fonte battesimale e numerosi dipinti di maestri veneti.
Vi è poi il castello della Regina, di cui rimangono oggi solo la torre con l’orologio e parti della cinta muraria e del salone del Consiglio.
Merita una visita anche l’Antica Tessoria Asolana, che produce sete colorate con le tinte presenti negli affreschi delle ville venete.
Percorrendo una scalinata di oltre 100 scalini che parte da piazza Brugnoli, si può raggiungere la rocca, un edificio poligonale probabilmente di epoca preromana.

Le ville di Montebelluna

Da Asolo l’itinerario torna verso il Piave, toccando le località più note del Montello per quanto riguarda la produzione di vini. La prima città che si incontra è Montebelluna.
La storia antica dell’abitato è documentata dalla presenza di reperti degli antichi Veneti e da necropoli romane e di materiale archeologico rinvenuto nel Montello e oggi conservato presso il Museo Civico Villa Biagi.
A Montebelluna si può visitare il duomo vecchio, o chiesa di Santa Maria in Colle, costruito nel XVII secolo e successivamente rimaneggiato. Allontanandosi dal centro si possono visitare le splendide ville che attorniano la città. Tra queste, villa Biagi, del XVIII secolo, sede come detto del Museo Civico, e villa Binetti-Zuccareda. All’interno di quest’ultima è allestito il Museo dello Scarpone, che espone tutti i prototipi delle calzature sportive su cui Montebelluna basa la sua fiorente economia.

Volpago del Montello

Nel viaggio di ritorno verso ponte Priula, vale la pena di effettuare un’ultima sosta a Volpago del Montello. La costruzione più rappresentativa di Volpago è villa Spineda Loredan, costruita a metà del XVIII secolo su progetto dell’architetto Francesco Maria Preti; ma merita una visita anche la chiesa parrocchiale che conserva sull’altare maggiore una pala di P. Damini (1592-1631).

Nel regno del Prosecco,  itninerario liberamente tratto da www.discoveritalia.it

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