I luoghi della Grande Guerra 15-18

La Marca Trevigiana ha ospitato uno degli scenari sicuramente più tragici della nostra storia moderna, la Grande Guerra, della quale conserva ancora oggi i segni della devastazione portata dalle ultime battaglie combattute tra il 1917 e il 1918 dal Monte Grappa a Vittorio Veneto, luogo che ne ha segnato la fine il 4 novembre 1918.Vidor è stato il primo paese a vedere l’arrivo delle truppe nel novembre del 1917. Proprio qui, al fine di rallentare il nemico, venne fatto saltare in aria dagli italiani il Ponte di Vidor, uno dei principali simboli del passaggio della furia bellica. Dal centro del paese è possibile salire a piedi il Col Castello dove oggi sorge un memoriale dedicato ai caduti della Grande Guerra. Tra la vegetazione compare di tanto in tanto l’entrata di una trincea ben segnalata dai cartelli descrittivi. A qualche passo di distanza si trova Col Marcon, caratterizzato da un’ampia visuale sul fiume Piave e sul Monte Grappa che lo ha reso punto di osservazione del nemico. Scendendo di nuovo verso il centro, è possibile trovare l’Abbazia benedettina di Santa Bona. Sorta nel XII sec., subì danni importanti durante il conflitto mondiale tanto che oggi, delle parti originali, rimangono conservate solamente il chiostro e la chiesa.Proseguendo verso Moriago della Battaglia, una tappa importante è all’Isola dei Morti, il cui nome è dovuto al macabro ritrovamento, nei giorni successivi alla battaglia, di migliaia di corpi senza vita di arditi italiani. Qui sono presenti una piramide di pietra con in cima una croce di filo spinato e un elmetto, ed un santuario dedicato alla Madonna, costruito nel secondo dopoguerra. Nel centro del paese si trova la Torre “Da Camino”, antico edificio di origine medievale distrutto durante la Grande Guerra di cui rimangono oggi solo i resti. Nella vicina frazione di Fontigo, si può visitare il Museo della Grande Guerra che custodisce i numerosi reperti ritrovati nella zona, mentre nel centro di Falzé, si trova il Monumento degli Arditi, omaggio agli intrepidi “Caimani del Piave”.A pochi chilometri di distanza, a Refrontolo, luogo simbolo del passaggio della guerra è sicuramente la Villa Battaglia-Spada , sede del comando nemico e punto strategico di osservazione sul Quartier del Piave e Montello, grazie al suo Tempietto posto sulla cima della collina retrostante la villa.Dirigendosi verso la Vallata, a Follina si può incontrare il Cimitero austro-ungarico e a Combai la Strada de la Fan, una mulattiera costruita dagli abitanti della zona per poter trasportare i cannoni dell’esercito nemico. A Cison di Valmarino, poco lontano dal centro del paese, si trova il Bosco delle Penne Mozze, un memoriale immerso nella natura in ricordo di tutti gli Alpini trevigiani caduti in guerra. Nell’area di oltre 16.000 mq sono state messe a dimora le piante, tracciati i sentieri dedicati alle Medaglie d’Oro Alpine Trevigiane e, soprattutto, posate 2000 stele in ricordo dei caduti. Continuando verso Vittorio Veneto e attuando una piccola deviazione, è possibile percorrere la scenografica Strada dei 100 giorni sul Passo San Boldo, costruita nel 1918 dal genio militare austriaco per esigenze strategiche. A Vittorio Veneto, luogo simbolo della fine della Prima Guerra Mondiale, è possibile visitare il Museo della Battaglia che contiene una collezione privata di oggetti risalenti al conflitto ritrovati in tutto il territorio del Piave da un “ragazzo del ‘99” vittoriese.

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