Difficoltà: bassa, percorso adatto a tutti
Tempo di percorrenza: 2 ore (scarse) circa
Abbigliamento: comodo, consigliate scarpe sportive
Periodo: tutto l’anno
Il percorso inizia a Col San Martino (Comune di Farra di Soligo) in Piazza Fontana. Si passa davanti alla locanda “Da Condo”, in direzione via Canal Nuovo. In prossimità del capitello, si svolta a destra (Via San Vigilio) dove un cartello indica la salita alla chiesetta di San Vigilio, alla quale si giunge dopo circa venti minuti.
Il percorso consente di passeggiare tra i vigneti, in un’atmosfera molto tranquilla.
Giunti alla chiesetta di San Vigilio, è d’obbligo fermarsi per ammirare lo storico edificio di età romanica ed il panorama verso il Quartier del Piave che abbraccia i comuni di Moriago della Battaglia sulla destra, Sernaglia della Battaglia di fronte e Farra di Soligo e Pieve di Soligo sulla sinistra.
Dalla chiesetta, si prosegue in salita sulla sinistra in mezzo ai vigneti, per giungere dopo circa 20/30 minuti all’incrocio con la via che risale la cosiddetta “Val dei Pissotoi”; si prende proprio questa strada in discesa per spuntare nuovamente in via Canal Nuovo e ritornare al punto di partenza.
Le principali feste a Col San Martino
(Comune di Farra di Soligo)
5 Gennaio: El Panevin.
17 gennaio: Panevin di Sant’Antonio.
Aprile: mostra del Valdobbiadene DOCG: è la più antica tra tutte le mostre dedicate al Prosecco Superiore Conegliano – Valdobbiadene.
Novembre: festa de San Martin, per ricordare il Santo Patrono.
ANTICA CHIESETTA DI SAN VIGILIO
Posta in un sito incantevole, la Chiesa di San Vigilio domina dall’alto Col S. Martino e tutta la vallata fino ed oltre il Piave. Un primo oratorio venne edificato tra l’XI ed il XII secolo in cima al colle. Era una semplice struttura, in stile ‘post-carolingio’, senza abside e senza torre campanaria, citata come ‘Eclesia San Bosman’ nel 1217. La chiesetta viene successivamente dedicata a San Vigilio, vescovo e santo, operante nell’area ladina (Bolzano). Venne ingrandita nel XV secolo ed abbellita all’interno con pregevoli affreschi, quindi nel XVI secolo venne aggiunta l’abside ed edificata la massiccia torre campanaria che la caratterizza e la individua anche dalla pianura sottostante, così come la vediamo ora.